Il 1982 fu un anno magico. Riuscimmo nell'impresa di vincere un mondiale di calcio battendo l'Argentina di Maradona, il Brasile di Zico, la Polonia di Boniek e la Germania di Rummenigge, tutti campioni che poi sarebbero venuti a giocare in Italia. La febbre calcistica era alle stelle, lo stadio pronto e via Tanagro meritava di diritto un torneo all'altezza. Una escalation incontrollabile. Naturalmente i tornei furono due: uno per i ragazzi sotto i dodici anni e uno per quelli più grandi. Un successone. Vennero tutte le squadre del rione e pagarono puntualmente l'iscrizione. Fu un bell'impegno per la Real Tanagro e la MAATVA. Erano le squadre di casa e dovevano vincere, per forza, i rispettivi tornei. Nel frattempo giravano voci incontrollate. Molte squadre, pur di vincere, si erano assicurate le prestazioni di atleti noti e affermati nel rione, gente che aveva fatto il provino per questa e quella squadra di serie A....
Le partite si giocavano di sera e veniva un sacco di gente a vedere lo spettacolo. Erano partite serie, tirate, con tanto di arbitri (scelti tra quelli più grossi, via Tanagro è sempre a Mariconda...) con fischietto, cartellini e cronometro e a noi tutti sembrava di vivere da protagonisti il nostro piccolo "Mundial". Ricordo, nei primi turni, un portiere biondo, magro, con un completino rosso e una fascia dello stesso colore che teneva fermi i capelli lunghi. Volava. Letteralmente volava da un palo all'altro strappando applausi e "oooooh!" di ammirazione. Ricordo un centrocampista "provinato" dalla Juve, che sembrava avesse una calamità al posto dei piedi e un'altro difensore con la pancetta e la barba, tostissimo, che anni dopo avrei rincontrato agli sportelli della Camera di Commercio. Miracolosamente e con qualche aiutino, Real Tanagro e MAATVA Sport arrivarono in finale. Purtroppo, il Real dovette subire la squalifica del bomber, Felice, detto Felicino, a causa delle troppe ammonizioni accumulate e il sostituto non era all'altezza: il sostituto ero io. Non sono mai stato un bomber, anche se il mio l'ho sempre fatto. Preferisco gli assist, sono uno che con la scusa dell'altruismo si scarica della responsabilità, ma in quella partita servivano altri attributi. Perdemmo di un solo gol, sbagliando col mio amico Raffaele, potente fluidificante, un tiro a porta vuota, all'ultimo secondo. Neanche a dirlo, l'assist a Raffaele lo feci io...
Ci fu grande tifo e grande delusione, ma il fatto che la squadra di casa perdesse in finale fu percepito come garanzia di regolarità del torneo. Anche la MAATVA Sport giunse in finale, ma si giocò il giorno successivo alla nostra e io ero troppo stanco e deluso per andare a vederla. Sinceramente non ricordo come andò a finire. Ricordo, invece, la sensazione che si viveva in quei giorni, come se fossimo il centro dell'universo, un po' 3MSC. E mentre guardavamo le stelle, la notte in cui il torneo terminò, ci fregarono le porte!
POI VENNE TORRE ANGELLARA
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